La truffa dei personal shopper: tutta la verità sul perché non attirerai MAI né soldi né donne se ti fai vestire da qualcun altro

Sai chi è un personal shopper? Hai mai sentito parlare di personal shopping?

In poche parole, un personal shopper (letteralmente, “compratore personale”) è qualcuno che compra delle cose per te, al posto tuo. Più nello specifico, si tratta di un tizio – o molto più spesso di una tizia – che ti compra dei capi d’abbigliamento.

Di solito ti accompagna di persona a comprare la maglietta, o i pantaloni, o quello che è. Tu non sai che cosa stia succedendo attorno a te, ma sai solo che dopo un paio d’ore ti ritrovi con sei borse per mano, e con la carta di credito praticamente boccheggiante.

In sostanza funziona così:

  • non sai cosa indossare il prossimo inverno.
  • la sola idea di rifare il guardaroba ti fa tremare, perché non sai dove andare né cosa comprare…
  • guardi su Google e scopri questa cosa del personal shopping…
  • a quel punto, sempre su Google, cerchi quindi un/a personal shopper nella tua città…
  • chiami la prima che trovi, perché dentro di te pensi “se è uscita per prima significa che è la migliore, o magari è quella che costa meno, altrimenti Google non me la metteva sopra le altre”  (fra parentesi, parlo al femminile non per pregiudizio ma perché nella media ci sono molte più personal shopper donne, rispetto ai corrispondenti di sesso maschile)…
  • le chiedi quanto vuole per accompagnarti a rifare il guardaroba per l’inverno, visto che da solo non sai dove andare, né hai la più pallida idea di cosa comprare…
  • lei ti dà un appuntamento, e fissate la data per il vostro incontro di shopping…
  • tu ti liberi dagli impegni di lavoro, perché dovrai passare l’intero pomeriggio con lei a scorrazzare per i negozi del centro…
  • vi incontrate in piazza, o nella via principale della tua città…
  • lei sceglie alcuni negozi, e ti ci trascina dentro…
  • inizia a guardarsi in giro,
  • tira giù roba dagli scaffali – mentre tu non sai cosa stia facendo o di cosa lei stia parlando,
  • ti dice che “quel jersey” starebbe bene con un “paio di chinos con delle pinces”, ma tu non hai idea se parli così perché sta avendo un ictus o se stia cercando di comunicarti qualcosa di importante…
  • annuisci con fare disinvolto, per darti un tono e fingere di essere un vero uomo di mondo, specialista di eleganza maschile…
  • dentro di te continui a chiederti se tu debba sorridere o fare la faccia schifata quando ti parla di “polacchine scamosciate” – perché non sai se parli ancora di moda o per caso abbia iniziato a parlarti di una qualche tortura praticata in Polonia durante l’invasione nazista…
  • ogni tanto esclami qualcosa tipo “mmh, ottima idea!”, giusto per darle l’impressione che sai di cosa sta parlando, o che ti intendi di moda maschile… mentre in realtà continui a pensare che se tanto fa tutto da sola allora tanto valeva che tu rimanevi in ufficio…
  • ti mette in mano un maglioncino color senape,
  • ti indica una camicia bianca – la SOLITA camicia bianca, che tu dentro di te pensi “per tanto così la camicia bianca me la trovavo anche da solo, visto che di camicie ne ho solo bianche!”
  • ti porge con cura un paio di pantaloni in cotone che tu li guardi e già sai che ti staranno strettissimi, ma lei prontamente ti rassicura: “tranquillo, quest’anno vanno così!”
  • e a quel punto ti dice: “bene, prova tutte queste cose!”
  • tu entri nel camerino senza fiatare: in fondo la paghi, quindi non vuoi contraddirla. (Ti fidi, e ti AFFIDI a lei, sperando che sappia quello che fa.)
  • dopo aver tirato la tendina, guardi con diffidenza quell’accozzaglia di colori e di tessuti che ti ritrovi in mano. La solita camicia bianca, almeno lei, ti infonde una certa serenità. È l’unico tuo alleato in quel momento, mentre sei circondato da forme strane e colori “minacciosi” che ti incutono timore e che non saprai mai come abbinare…
  • mentre ti stai spogliando, al di fuori del camerino la voce amena della tua “compratrice personale” ti chiede come va…
  • tu, con la faccia un po’ perplessa, ti chiedi “che cacchio di domanda è? Come deve andare? Che ne so come va, sono appena entrato!”…
  • però opti per un cordiale “bene, dai, ora esco e vediamo”…
  • Inizi a indossare le cose che lei ha scelto per te, e che tu da solo NON avresti mai nemmeno notato all’interno del negozio (posto che tu, per una qualche ragione, ci saresti comunque entrato in quel negozio che finora non avevi nemmeno mai notato passeggiando in centro)…
  • Scosti la tendina e fai capolino dal camerino…
  • Lei ti guarda estasiata e ti fa: “wow! Ma che meraviglia!”…
  • Tu ti giri verso lo specchio e cerchi di dissimulare le tue perplessità…
  • “Questo color cardamomo imbronciato del maglioncino mette in risalto le tonalità cobalto dei tuoi occhi!”
  • “Beh in effetti”…
  • “E poi vedi qui come ti cade bene il pantalone con le pinces?”…
  • Tu impallidisci e guardi in terra, pensando che ti siano scese le braghe e sia rimasto in mutande, poi capisci che intendeva semplicemente dire che i pantaloni scendevano bene…
  • Nello stesso momento, cerchi di capire cosa siano queste pinces ma all’improvviso fai un sobbalzo perché ti ritrovi la stessa tizia inginocchiata davanti a te – più o meno all’altezza che dovrebbe avere in un contesto ben diverso – mentre ti sistema il risvolto dei pantaloni…
  • Mentre fissi dall’alto la sua nuca, guardi un po’ perplesso sullo specchio alla tua destra i risvolti che si accumulano sulla tua caviglia, mentre lei continua a dire “qui bisogna tirarli un po’ su, dai, che ne dici? Dai ormai non vanno più quei pantaloni tutti lunghi sulle scarpe”…
  • Accorcia, accorcia, accorcia…
  • “Ma sei sicura? Così corti?”
  • “Ma certo! Non siamo più negli anni Novanta! Ora i giovani li portano tutti così!”
  • Tu pensi che poi così giovane noi lo sei più, ma nonostante tutto continui a fidarti… in fondo è lei l’esperta (?!), è lei quella del settore…
  • “Ecco fatto! Così è molto meglio!” Quindi si rialza e si mette al tuo fianco ad ammirare, tutta gongolante, la tua figura nello specchio…
  • Tu nascondi la perplessità. Vedi le caviglie pelose che sbucano da sotto i pantaloni, e fai una lieve smorfia…
  • “Ma quindi… senza calzini li devo mettere?”
  • “Certo! Non le vedi le foto nei giornali? Ormai i calzini li indossano solo i vecchi!”
  • In quel momento ti volti verso l’esterno del negozio e vedi la gente che cammina per strada coi primi cappotti invernali. L’estate è ormai solo un ricordo, e la gente inizia a coprirsi. Tu invece scegli proprio quel momento per iniziare ad andar in giro con le caviglie al vento…
  • “Allora? Che ne dici?”
  • “Sì dai, se mi dici che così sono alla moda…”
  • “Ma scherzi?”. Sorride. E poi dice la frase più abusata dai personal shopper. Le otto sillabe più logore del mondo della moda e della consulenza di immagine. La morte dell’eleganza VERA. Il segno inequivocabile della reale ignoranza nel campo dello stile maschile e della mancanza di cultura o argomenti. Il jolly di ogni maga della truffa sartoriale:
  • Sembri un’altra persona!”
  • Tu a quel punto decidi di fidarti. In fondo ancora una volta pensi che sia lei l’esperta. È il suo lavoro, in fondo. La paghi apposta. La gente la paga APPOSTA. Quindi DEVE sapere cosa sta facendo…
  • “Bene, aggiudicato! Mi hai convinto!”
  • “Ottimo! Allora paghiamo qui e poi entriamo qui a fianco che c’è un atelier/boutique di prêt-à-porter super chic!”
  • Tu non capisci una parola. Durante l’ora di francese pensavi a copiare gli esercizi di matematica che veniva all’ora successiva…
  • Ma ormai sei preso dalla foga del momento ed esclami (senza sapere nemmeno perché): “Grandioso! Non vedo l’ora! Dai andiamo!”
  • E quindi rientri nel camerino per cercare di recuperare quel briciolo di personalità che ti era rimasta, dentro quei quattro stracci con cui sei entrato nel negozio – ma ai quali ormai eri molto affezionato.
  • Con un velo di nostalgia rimetti quei pantaloni neri comodissimi che avevi da una vita. Realizzi che finora hai sbagliato tutto. Che la tua immagine era totalmente sbagliata.
  • Sei preso dallo sconforto, e prendi la drastica decisione di buttare tutti i tuoi vecchi abiti, perché hai bisogno di rinnovare la tua immagine. Anzi, RINFRESCARE, come dicono sempre le compratrici personali.
  • Ti assalgono i dubbi, mentre continui a rivestirti…
  • “Davvero ho sbagliato tutto finora?”, pensi. “Io che credevo di essere elegante e professionale, per la mia età. In fondo sono pur sempre un imprenditore io. Non posso mica andare dal cliente vestito come un pittore. Non sono mica un artista…”
  • A quel punto provi a chiedere il suo parere. “Senti ma… dici che questo va bene per incontrare un cliente?”
  • Lei, di là dalla tendina, prontamente esclama un sorpreso e strascicato “Maaaa ceeeerto! Il mondo è cambiato! Gli imprenditori ormai non mettono mica più il completo come cinquant’anni fa!”
  • “Ah perché quindi segui molti imprenditori tu?”
  • “Beh sì, diciamo che qualcuno ogni tanto me ne capita! E comunque ho letto sull’ultimo numero di Vogue che la nuova tendenza per gli imprenditori è indossare il color khaki!”
  • Tu annuisci e mugugni qualcosa. Intanto rifletti fra te e te: “ogni tanto? Qualcuno gliene capita?”. Inizi a pensare che forse questa persona non è poi così esperta per la tua situazione…
  • Ti chiedi se sia realmente la persona più indicata per consigliarti. Ti chiedi se abbia una qualche specializzazione nel tuo caso specifico. Ma ovviamente rinunci a chiedere perché hai paura di fare una brutta figura…
  • Così esci dal camerino e vai con lei alla cassa. Paghi senza fiatare. 360 euro per tre cose in croce, che probabilmente non metterai mai…
  • Esci dal negozio e una ventata gelida ti sferza il viso. Chiudi il bavero della giacca e infili le mani in tasca, ringraziando il cielo che quel giorno hai ancora i calzini e i pantaloni a coprirti la caviglia…

Qual è il problema in tutto questo?

Beh, in realtà i problemi sono molteplici.

Prima di tutto, come hai visto:

Il pericolo principale è quello di ritrovarti con abiti che NON rispecchiano la tua vera personalità. 

Il secondo problema, non meno grave del primo, è che:

La tua “nuova” immagine non si addica alla tua figura professionale.

Detto in altri termini, non puoi vestirti come si vestirebbe un muratore in vacanza se sei un imprenditore impegnato e sempre in procinto di incontrare potenziali clienti.

Stessa cosa: non devi nemmeno cadere nel problema opposto. Se sei un imprenditore, non devi nemmeno vestirti ogni giorno come se stessi andando al tuo stesso matrimonio.

Per fare un esempio, un avvocato in udienza deve essere formale e impeccabile. Un imprenditore che fa un aperitivo con un potenziale cliente deve essere elegante ma con un pizzico di informalità spigliata e disinvolta. Mentre un amministratore delegato che parla durante il consiglio d’amministrazione non può permettersi nessun tipo di informalità.

Queste tre figure sono diverse fra loro. E ognuna di loro ha delle precise esigenze di abbigliamento legate alla propria professione.

Per tutte queste ragioni, è necessario che tu ti rivolga a una persona specializzata nell’immagine che si addice al meglio al tuo ruolo.

I persona shopper non lo sono. Né lo sono i consulenti d’immagine che trovi online.

Personal shopper e consulenti d’immagine (spesso le due funzioni si sovrappongono nella stessa persona) si occupano senza distinzione di uomini e donne, di qualsiasi età e di qualsiasi professione.

Se sei un imprenditore hai bisogno di un soggetto che ti aiuti a trovare lo stile migliore per te.

E un personal shopper non lo saprà fare. Perché gli manca la specializzazione.

Infine, esiste un terzo rischio terribile in tutto questo:

Non imparerai MAI a vestirti da solo, se ti abitui a farti far tutto da un(a) personal shopper.

Prendi la situazione che ti ho descritto sopra. Hai una borsa piena di abiti nuovi. Ma se il giorno dopo tu volessi continuare gli acquisti, non sapresti da che parte iniziare.

Perché?

Perché non hai imparato NIENTE.

Questa persona ha fatto tutto al posto tuo. Sembra bello, forse, ma in realtà non lo è. Anzi, è un grosso rischio, perché la mattina ci sei solo tu davanti allo specchio.

Anche se una persona ti dice cosa comprare, sarai tu a dover abbinare quelle cose, a doverle mettere insieme. Sarai tu a dover capire come vestirti per ogni singola situazione.

Ma tutto questo un(a) personal shopper NON te lo dice.

In parte perché non lo sa. In parte perché non rientra nel suo ruolo.

Quindi è proprio quel ruolo a essere inadeguato, e parzialmente inutile. Perché non appena esce di scena ti lascia totalmente incapace di agire da solo, come prima di conoscerla.

Esiste una soluzione a tutto questo?

In effetti una soluzione esiste, e ti permette di risolvere in un colpo solo tutti e 3 questi problemi.

Si chiama elegance coaching, e consiste nell’addestrarti a diventare un vero uomo elegante.

Ho creato questo sistema, che fra parentesi è il primo e unico sistema simile in Italia (e forse nel mondo intero), proprio per risolvere tutti i problemi legati alla consulenza d’immagine generica e alla truffa del personal shopping.

Ho deciso di focalizzare la mia attenzione nei soli imprenditori e professionisti, proprio per capirne in profondità le esigenze e gli obiettivi.

Il mio obiettivo è quindi quello di darti consigli mirati, puntuali, precisi, e soprattutto focalizzati sul tuo caso, sulla tua professione, sul tuo ruolo nel mondo e nella società.

Questi consigli non sono fini a se stessi, né tantomeno servono a rendermi indispensabile ai tuoi occhi. Anzi, esattamente il contrario: questo sistema l’ho creato apposta per renderti AUTONOMO.

Insegnandoti l’eleganza, imparerai ad applicarla da sola. A scegliere da solo i tuoi abiti.

Anzi, proprio per farti un esempio specifico, pensa ai tuoi completi. Quando vuoi acquistare un completo, rischi di farti fregare dalla commessa di turno che ti vuole appioppare il completo più costoso.

Ma magari NON è il miglior completo per te.

Per questa ragione, ho preparato per te una risorsa unica in questo settore dove ho raccolto tutto ciò che devi conoscere per saper riconoscere il completo PERFETTO per un professionista (o imprenditore) come te, adatto alle tue esigenze specifiche.

Questa risorsa, che nessun personal shopper di mia conoscenza avrebbe saputo creare, nasce proprio dalla mia specializzazione sulle regole di eleganza che valgono per imprenditori e professionisti – e SOLO per loro.

Lascio giudicare a te la differenza fra l’esperienza che puoi avere con un personal shopper, e la prospettiva di diventare in breve tempo TU STESSO un esperto sull’eleganza maschile, e soprattutto su cosa scegliere per i tuoi incontri di lavoro e per la vita privata. Il tutto, imparando DA SOLO ad abbinare i tuoi abiti e le tue scarpe.

Da un lato hai un pomeriggio di shopping sfrenato che ti lascerà con più dubbi di quanti ne avessi prima, e che ti renderà totalmente schiavo del personal shopper, senza cui non riuscirai più nemmeno a comprare un paio di mutande.

Dall’altro lato hai la possibilità di capire da solo come fare, cosa comprare e come indossare qualsiasi cosa.

La scelta è tua. In entrambi i casi, ti auguro ogni bene.

Alla prossima, e che l’eleganza sia con te!

Nicola Serafini.

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