Tutti i segreti per scegliere correttamente la cravatta

Come si sceglie la giusta cravatta?

Come si impara ad abbinarla correttamente alla camicia e al completo?

Quale cravatta devi acquistare, e quale invece devi lasciare in negozio?

Nicola Serafini©

Nicola Serafini©

Quello delle cravatte è veramente un mondo a parte. Un universo intero dell’abbigliamento e dell’eleganza maschile, che devi per forza di cose conoscere e padroneggiare alla perfezione.

Ma le domande sono tante, e per ognuna devi conoscere la riposta.

Per tua fortuna, con l’articolo di oggi ti darò una grossa mano, e proverò a rispondere singolarmente a ognuna di queste domande (e a MOLTE altre).

Ti consiglio quindi di metterti comodo, perché questo viaggio potrebbe diventare piuttosto lungo. Quindi allaccia le cinture, siediti comodo, e – prima che te ne dimentichi – salva subito questo articolo fra i preferiti del tuo browser, di modo che tu lo possa trovare più facilmente in futuro, ogni volta che avrai un dubbio.

NON basterà una sola lettura, fidati di me. Tu ora stai già pensando che non sei un cretino e che se leggi una cosa una volta poi te la ricordi, ma tu credimi, fidati di me: 

Prima o poi avrai bisogno di tornare su questo articolo.

Quindi, dato che sei già qua, fai una cosa intelligente e salva questo articolo fra i preferiti, oppure – ancora meglio – se ne hai modo stampane una copia su carta. Così potrai leggertelo con più calma in futuro, ogni volta che vorrai.

Prima di cominciare, aggiungo un’altra cosa: per ovvie ragioni (visto che sulle cravatte ci si potrebbe scrivere un intero libro) ho scelto solo alcune delle domande sulle cravatte. Di base, ho risposto qui alle domande che mi vengono rivolte più spesso su questo argomento, e ho pensato di farci un articolo del blog di modo da mettere a tua disposizione tutti i miei segreti.

Ma magari tu hai altre curiosità, altre domande sulle cravatte, su quali scegliere o su un tipo particolare di cravatta che non sai come abbinare: ecco, se così fosse, ti invito a specificare nei commenti di questo articolo altre tue eventuali domande su questo argomento. 

Se ci fosse qualche dubbio che ti assilla sulle cravatte, e che qui non trova risposta… sottoponimi direttamente la tua domanda, e sarò felice di spiegarti al meglio tutto quello che mi chiederai, come ad esempio:

come fare il nodo alla cravatta

– quale nodo fare per ogni specifica cravatta,

– come scegliere la giusta cravatta (nel caso in cui in questo articolo tu non abbia trovato la risposta alla tua situazione particolare), 

– come abbinare la cravatta giusta al tuo completo preferito, 

– quanto deve essere lunga la cravatta,

– quanto deve essere larga la cravatta,

– quanto deve essere largo il nodo,

– quanto deve essere stretta sul collo,

– se la cravatta deve toccare la cintura o oltrepassarla,

– eccetera eccetera…

Di base, come ti ho già detto, farò del mio meglio e cercherò di essere il più esaustivo possibile in questo articolo.

Ma un semplice articolo NON basterà. Non può bastare… L’argomento è troppo vasto e articolato per essere liquidabile in due/tre mila parole (o quelle che verranno).

Nicola Serafini©

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Come scegliere la giusta cravatta?

Questa è la domanda più importante, ed è anche quella che richiederà la risposta più lunga. 

Perché non esiste una risposta singola: ci sono tantissime cose da considerare.

Per il momento, quando parlo di come scegliere la cravatta, intendo quale scegliere dall’armadio al mattino mentre ti vesti. In questo caso non parlo di shopping, e non ti sto dicendo quali acquistare, ma ovviamente i due discorsi sono collegati (e fra poco ti aiuterò a capire meglio anche quali cravatte acquistare).

Allora, la prima cosa da considerare è la taglia. Sia tua, sia della cravatta.

Infatti, la cosa più importante nella scelta della cravatta (ancor prima del colore o del materiale) è la sua misura. Se sei alto e magro, staresti male con una cravatta troppo larga, mentre sei piuttosto robusto una cravatta sottile sarebbe ridicola su di te. 

Vediamo di fare un po’ di chiarezza…

 

Larghezza della cravatta: facciamo un po’ di chiarezza!

Dunque, di base, più una cravatta è stretta, più è casual. Quindi, più è larga, più è formale.

(Hai notato che ho detto “formale” e NON elegante? Una cravatta larga è classica e formale, mentre “elegante” può esserlo sia una stretta sia una larga, sia senza cravatta del tutto. L’eleganza è tutta un’altra cosa rispetto a quello che vorrebbero farti credere…)

Dicevo… Una cravatta stretta, di base, è informale. Ma troppo stretta, non è più casual, è semplicemente ridicola. 

Stessa cosa per le cravatte larghe. Se larga equivale a classico e formale, una cravatta troppo larga è veramente orrenda, a prescindere dal tuo ruolo e dalla tua età.

Di base, comunque, l’età conta molto. Se sei giovane dovrai preferire cravatte strette e informali, o comunque mai troppo larghe, nemmeno nelle occasioni formali. Se sei anziano, una cravatta più larga è d’obbligo, ma non sfociare nel risultato “bavaglino”, per favore…

Ogni tanto vedo dei signori anziani con certe cravattone larghe mezzo metro che sembrano veramente dei bavaglini da neonato. Su, dai…

Per aiutarti a capire meglio, ora vorrei darti qualche numero.

Una cravatta standard, normalmente, oscilla fra i 6 e gli 8 cm di larghezza. Ovviamente, ogni volta che ti parlo di larghezza della cravatta intendo nel tuo punto più ampio, alla fine della “gamba” (a proposito, i due lembi della cravatta si chiamano “gamba” e “gambetta”, e sono rispettivamente quello più grande e quello più stretto).

Per le cravatte però esistono tantissime misure diverse. Quindi, per farti capire, se sei fra i 20 e i 30 anni, sei magro e slanciato, nel tuo caso la cravatta perfetta avrà una larghezza di 5 cm nelle occasioni informali, e 6/7 in quelle più formali.

Non scendere MAI sotto i 5 cm di larghezza!

Qualunque sia la tua professione, l’occasione a cui stai partecipando, il vestito che stai indossando… non importa. Non importa dove tu abbia comprato quel cravattino largo 3/4 cm, quanto l’abbia pagato, chi ti abbia detto che era “figo”, non mi importa nulla.

Sotto i 5 cm la cravatta è ridicola, con buona pace di tutte le cravattine millimetriche che ho visto in giro negli ultimi anni. Anche a me piacciono le cravatte strette, ma per “strette” intendo di 5 cm, non certo da meno!

Anche se sei giovane, e atletico, in alcune occasioni dovresti comunque scegliere una cravatta un po’ più larga. Il mio consiglio è quella da 7 cm, l’ideale per una persona giovane in una occasione più seria e formale.

Se sei più avanti con gli anni, la tua cravatta tipica dovrebbe essere sempre quella da 7/8 cm, in tutte le occasioni. Nel tuo caso hai poco da oscillare: le cravatte strette lasciale ai tuoi figli e nipoti. I bavaglini lasciali ai tuoi nonni (se li hai ancora).

Chiaro?

In realtà il mercato è molto cambiato negli ultimi anni. Un tempo si trovavano in commercio regolarmente cravatte addirittura da 10/12 cm, mentre oggi francamente io non ne vedo più nei negozi. Però se hai ancora in casa qualcuno di quei reperti, che magari hai acquistato tanti anni fa, o che era appartenuto a tuo padre, conservali nel cassetto come ricordo affettivo. Non sei per forza di cose obbligato a indossarle ogni giorno…

Quindi, ricapitolando, per prima cosa fai attenzione alla misura. Attorno ai 7 cm per le occasioni formali, 5/6 per quelle più informali.

Nicola Serafini©

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Seta, viscosa, lana, cotone, lino: quale tessuto scegliere per la tua cravatta?

Di base in questo caso non c’è una risposta giusta. Tutti vanno bene, a patto che tu sappia come distinguerli in base alle occasioni, alle stagioni, e al completo che indossi (o NON indossi).

Certo, la cravatta per definizione è in seta. Pura seta, normalmente. Ma attenzione: pura seta non è sinonimo di qualità.

Esistono sete di prim’ordine (tecnicamente dette “di primo filo”) che costano un occhio della testa e che hanno una consistenza inconfondibile. Ma esistono anche sete di bassissima qualità, e che costano pochissimo. 

Quindi non farti ingannare dall’etichetta: la scritta “100% seta” non sempre significa che quella che hai fra le mani è la miglior cravatta del mondo… Detto questo, comunque la seta è la scelta principale.

Quasi tutte le cravatte che vedi in giro (almeno quelle di un certo livello) sono tutte in seta. È il materiale principale delle cravatte, ed è anche quello che va bene per tutte le occasioni. 

Nel dubbio, indossa una cravatta in seta, e NON sbagli.

In estate o in inverno, in una situazione informale o in una formale, con una cravatta in seta non farai mai una brutta figura. 

Tuttavia questa è anche la scelta più scontata, quindi se ci tieni a emergere e a distinguerti, puoi provare a sperimentare un po’… 

A cominciare con le cravatte di lana, perfette per le stagioni fredde. Hanno uno spessore maggiore rispetto a quelle in seta, e offrono un maggior effetto tridimensionale. Certo, sono un po’ meno formali, sebbene elegantissime, ma andranno comunque bene anche per occasioni di lavoro e appuntamenti formali.

Quelle in cotone invece sono accessori prettamente casual. Negli ultimi anni sono tornate prepotentemente di moda le cravatte in cotone intrecciato, che non finiscono a punta ma in maniera piatta e orizzontale. Sono sicuro che ne avrai viste moltissime in giro, e magari ne possiedi a tua volta…

Ecco, queste cravatte NON sono per nulla adatte a contesti formali. Le vedo spesso indosso ad avvocati in tribunale, a deputati in televisione, o ancora a professionisti di ogni genere. Ma questa è una scelta SBAGLIATA!

La cravatta in cotone, specialmente quelle intrecciate e piatte in fondo, NON sono adatte a situazioni formali e di un certo livello.

Stessa cosa per le cravatte in lino (normalmente però non è quasi mai lino puro, bensì un misto lino/lana, o lino/cotone, o ancora lino/lana/cotone).

Le cravatte in lino sono una scelta perfetta in estate e in primavera, talvolta anche in contesti lievemente formali. Di certo, sono comunque preferibili a quelle in cotone intrecciato.

Per farti un esempio, in questa foto io indosso una cravatta in misto lino/seta a tinta unita, che va benissimo anche in situazioni serie e formali. Questo per via della tinta unita, ma anche della forma “classica” della cravatta. 

Le cravatte piatte in fondo, invece, usale per le occasioni casual, per uscire in privato, o per incontrare clienti di vecchia data con i quali ormai hai un rapporto solido e duraturo. Per incontrare un nuovo cliente faresti meglio a scegliere qualcosa di più “serio” e autorevole, rispetto ai cravattini dritti in cotone intrecciato.

Per concludere, i materiali delle cravatte sono tantissimi, e devi assolutamente possederne almeno una per tipo. È giusto cambiare, sperimentare e provare nuove combinazioni. Non ti fossilizzare sempre sulle solite cravatte classiche in seta!

Piccolo inciso: non ho parlato della viscosa, perché è un materiale di second’ordine, ma comunque assimilabile alla seta, di cui riprende la consistenza e la luminosità (sebbene ovviamente con risultati meno raffinati). 

Ci son anche altri materiali che puoi considerare, per spaziare un po’ i tuoi orizzonti. Ad esempio – se hai la fortuna di trovarne una – prendi una cravatta di pelle nera che potrai usare nei contesti informali, per creare un po’ di sorpresa e aggiungere un tocco di stile al tuo outfit. Stessa cosa per le cravatte in velluto, altrettanto rare e difficili da trovare, ma che in certe situazioni sono assolutamente fantastiche.

Certo, si tratta comunque di materiali informali, quindi da usare soprattutto nel tempo libero, o comunque solo nei momenti lavorativi meno impegnativi e formali.

Per tutto il resto dei materiali, invece, dimenticali: niente tessuti sintetici. Punto. Poliestere e compagnia bella… Niente. Compra una cravatta in meno, ma comprala buona e in seta pura. Se non te la puoi permettere, prendine una di lana o di cotone. 

Nel caso delle cravatte (ma a mio avviso questo vale per tutto) la qualità prima della quantità. Inutile avere 40 cravatte diverse se poi sono tutte in materiali scadenti. Meglio averne 4 in tutto, ma tutte di buona qualità.

E credimi, questo te lo dico per esperienza. Io stesso ho commesso questo errore in passato. Un po’ per il budget ristretto, un po’ perché pensavo che fosse necessario avere una cravatta diversa per ogni colore, tipo, modello, fantasia… Mi son ritrovato con un mucchio di cravatte inutili e che ora non indosso da anni interi.

Questo perché all’epoca, non avendo nessuno che mi consigliasse, ho scelto la quantità alla qualità. 

Tu che stai leggendo questo articolo, invece, fidati di me, e non commettere il mio stesso errore. Non ti servono tremila cravatte. Te ne bastano poche, ma che siano buone e scelte con cura. 

Nicola Serafini©

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Cravatta a fantasia o a tinta unita?

Altra domanda fondamentale, che assilla tutti gli uomini.

E pensare che la risposta sarebbe così semplice, in fondo… 

Non so perché tutti gli uomini si facciano così tanti problemi sulla differenza fra cravatta a tinta unita e cravatta a fantasia, quando in fondo le due cose sono praticamente equivalenti. La regola è semplicissima:

Se indossi un abito a tinta unita, la cravatta può (e anzi dovrebbe) essere a fantasia. Viceversa, se hai già un abito a fantasia, la cravatta va benissimo a tinta unita.

Semplice, no?

Oltretutto di base non sarebbe necessaria nemmeno questa regola, perché di regole vere non ne esistono. Puoi essere tutto a tinta unita, o tutto a fantasia (se sai come farlo).

Certo, il secondo caso è estremamente più rischioso. Occorre padroneggiare appieno l’eleganza maschile per accostare fantasie diverse senza cadere nel pacchiano, o senza sembrare un arlecchino senza arte né parte.

Quindi per cominciare ti direi “tinta unita e non sbagli”. Ma se vuoi osare, la cravatta è lo strumento giusto per farlo. Quindi continua a indossare completi a tinta unita, ma aggiungi dei dettagli a fantasia, a cominciare dalla cravatta.

Di base comunque la cravatta si deve abbinare soprattutto alla camicia (e in secondo luogo al completo). Quindi componi il tuo outfit dall’esterno: parti dal completo, in base a quello scegli la camicia, e in base a questa scegli la cravatta.

Tinta unita su tinta unita va SEMPRE bene.

Se vuoi andare sul sicuro, fai tutte tinte unite.

Fantasia su tinta unita va altrettanto bene, se vuoi sperimentare.

Fantasia su fantasia è estremamente rischioso, e va bene solo una volta su 10. 

Tieni presenti queste linee guida, e sei a posto. Non avrai più troppi problemi nel decidere quale cravatta indossare mentre ti prepari al mattino. 

Certo, un capitolo a parte meritano le fantasie della cravatta…

 

Quale fantasia per la cravatta? Cravatta a righe, a fiori, a pois?

Esistono miliardi di fantasie diverse per le tue cravatte, ma una sola regola:

Evita le fantasie figurate, le paperelle, gli animali, o i paesaggi

Per il resto, datti alla pazza gioia. Motivi arabescati, motivi geometrici, losanghe, quadratini, pallini, righe, fiori, qualsiasi cosa…

Ma ricorda: 

Più la fantasia è grande, MENO la cravatta è formale

In altre parole, per una riunione con il tuo consiglio d’amministrazione, puoi indossare una cravatta a pallini, ma questi ultimi dovranno essere piccolissimi e molto vicini fra loro.

Una cravatta a pois con dei grossi pallini molto lontani fra loro, invece, sarà molto informale, e inadatta a una situazione che richiede serietà. 

Lo stesso principio vale per qualsiasi fantasia, per qualsiasi tessuto, e per qualsiasi capo d’abbigliamento. NON solo per le cravatte.

Quindi tieni a mente questo: le righe vanno sempre bene, così come i quadri e gli scacchi, ma più saranno grandi, meno saranno formali.

Una cravatta a linee sottili oblique sarà formalissima e adatta al più formale degli eventi. Stessa cosa per i motivi arabescati come il paisley, che io personalmente adoro, ma che se è troppo marcato o vistoso perde facilmente di formalità.

Quindi datti alla pazza gioia, sperimenta e non aver paura di osare con le fantasie. Ma tieni sempre a mente che più la fantasia è grande meno la potrai indossare in contesti formali.

Per concludere, come hai visto la scelta della giusta cravatta non è così semplice. Quale cravatta scegliere dipende dall’occasione, ma soprattutto dipende dall’abito che indossi. 

Per prima cosa infatti devi scegliere il giusto abito. E solo POI, decidere quale cravatta indossare. 

Quindi capisci da solo quanto sia inutile pensare alla cravatta se prima non sai quale abito indossare. Non solo: devi essere certo che l’abito sia perfetto. 

La giusta taglia, il giusto modello, il giusto tessuto, il colore più adatto a te e alle tue esigenze… 

La scelta del giusto abito può essere un’operazione delicatissima e difficile, dalla quale solo in pochi sanno uscire vittoriosi. È un po’ come cadere nelle sabbie mobili, e non sapere come venirne fuori.

Per tua fortuna, però, io ho deciso di lanciarti una corda di sicurezza e tirarti fuori da quelle sabbie mobili da cui da solo non potresti MAI uscire vivo.

Se vuoi salvarti dalle sabbie mobili della scelta del giusto abito ti basta cliccare qui e scoprire cosa ho preparato per te. 

 

Alla prossima, e che l’eleganza sia con te

Nicola Serafini. 

 

P.S. E invece lo sai come si conserva correttamente una cravatta? Appesa, piegata, annodata? Come? Per tua fortuna, ti rivelo tutto QUI.

*** 

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2 thoughts on “Tutti i segreti per scegliere correttamente la cravatta

  • SALVE NICOLA, SONO UNA FOTOGRAFA DI MODA E ADV. PER AMPLIARE LE MIE CONOSCENZE ANCHE IN FATTO DI MODA MASCHILE MI STO DOCUMENTANDO MOLTO SUL WEB, ALCHè CERCANDO APPROFONDIMENTI SU INTERNET HO TROVATO QUESTO ARTICOLO. IL CONTENUTO è MOLTO INTERESSANTE, PECCATO CHE MANCHINO A VOLTE RIFERIMENTI VISIVI APPROPRIATI. QUALORA FOSSI INTERESSATO A SERVIZI FOTOGRAFICI PERSONALIZZATI PER MIGLIORARE I CONTENUTI DEL TUO BLOG, E MAGARI ANCHE A DELLE COLLABORAZIONI PER PROGETTI EDITORIALI, CONTATTAMI SUI MIEI CANALI. UN SALUTO, TANIA BETTI PHOTOGRAPHY.

    PS MI SCUSO PER IL MAIUSCOLETTO, PROBLEMI CON LA TASTIERA.

    • Ciao Tania,
      ti ringrazio per l’interessamento. Terrò presente il tuo profilo.
      Un saluto,
      Nicola.

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