Nell’articolo di oggi ti vorrei raccontare una storia. Se frequenti questo blog regolarmente ormai saprai che negli articoli sono solito offrire valore e contenuti reali, dandoti sempre consigli mirati e pratici, il tutto – ovviamente – in maniera totalmente gratuita.
Tuttavia, mi sono reso conto che così facendo stavo un po’ tralasciando l’aspetto dell’intrattenimento. Non parlo di divertimento o comicità. Non sono qui per farti ridere, e anche volendo non ne sarei capace.
Mi riferisco invece al potere delle storie. Tutti noi siamo affascinati dalle storie, in un modo o nell’altro. E di storie da raccontarti ne avrei tantissime.
Storie mie, o storie di persone di mia conoscenza. Di come l’eleganza abbia cambiato la mia o la loro vita. Storie di miei clienti, storie di successo, o anche storie di fallimenti dovuti in parte anche all’assenza di gusto nel vestire.
Ho intenzione di continuare a darti consigli pratici, ovviamente, ma ogni tanto mi piacerebbe raccontarti qualcuna di queste storie, proprio per mostrarti come il mio lavoro possa influire nella vita delle persone che decidono di affidarsi a me e al mio sistema.
L’idea per l’articolo di oggi mi è venuta proprio domenica scorsa, quando ho preso un caffè con un amico che non vedevo da qualche mese. Lui non è un mio cliente, ci tengo subito a specificarlo. Non ho alcun interesse a inventare particolari inesistenti o a mentirti. Si tratta semplicemente di un caro amico che conosco da diversi anni, ma che purtroppo vedo solo raramente visto che per motivi di lavoro siamo sempre in movimento e attualmente abitiamo a una cinquantina di chilometri di distanza.
Ovviamente, quando capito nella sua città sono solito mandargli un messaggio per chiedergli se ha un attimo libero, così magari riusciamo a incontrarci. E appunto domenica scorsa ero di passaggio dalle sue parti e siamo riusciti a incontrarci.
Ci sediamo nei tavolini esterni di un bar molto carino, sotto una grossa veranda e con dei divanetti di vimini marrone scuro. È una domenica mattina di inizio ottobre, inizia a fare fresco e piove a dirotto.
Ordiniamo un caffè e iniziamo a parlare del più e del meno. E fra una cosa e l’altra mi annuncia che ha chiesto alla sua ragazza di sposarlo! Sono felicissimo per lui, gli faccio le mie congratulazioni e gli do una pacca sulla spalla.
Lui in effetti è tutto felice e inizia a raccontarmi i progetti di vita che hanno. Le prospettive di lavoro, dove andare ad abitare, il viaggio di nozze… Insomma, di tutto e di più. Per una buona mezzora parla quasi ininterrottamente, e io non cerco nemmeno di frenarlo.
Vedo dai suoi occhi che è felice e vuole raccontarmi ogni dettaglio. Lo lascio fare, ovviamente, e la cosa non mi annoia affatto, anzi sono estremamente felice per lui.
Poi, fra una cosa e l’altra, finiamo a parlare di come abbia conosciuto la sua fidanzata – e ora futura moglie. Sinceramente io avevo rimosso quell’episodio, ma in effetti mentre me lo raccontava di nuovo ho avuto un’illuminazione, e ho pensato che sarebbe stato carino condividere con te quella storia.
Infatti…
Tutto è nato da un completo!
Esatto, hai capito bene. Lui e la sua futura moglie si sono conosciuti proprio grazie a un completo, senza del quale forse la vita del mio amico sarebbe stata completamente diversa.
E infatti, mentre ne riparlavamo, lui stesso mi ha detto che QUEL completo gli aveva cambiato la vita.
Un completo al quale lui inizialmente non avrebbe dato una lira, e che anzi non voleva nemmeno comprare, se non l’avessi quasi obbligato io. All’epoca ci eravamo ritrovati a passare davanti a una vetrina di un negozio, e io gli avevo indicato un completo a quadri molto carino ed eccentrico.
Lui ovviamente mi dice che non è roba per lui, che di solito indossa solo giacche nere, e che i completi non li mette quasi mai. Ma io lo invito comunque a entrare e a provarlo.
In effetti, quel colore gli sta benissimo. Bisognerà sistemare un po’ i pantaloni, e stringere le maniche della giacca, ma il nostro sarto non avrà problemi a farlo.
Il mio amico è tentato di prenderlo, ma ha ancora dei dubbi. Di lì a poco si sarebbe sposata una nostra vecchia compagna del liceo, e lui si chiede se un completo del genere sia adatto a una cerimonia.
Io lo rassicuro, e gli dico che andrebbe benissimo. E soprattutto gli ripeto che è un tessuto molto particolare, e che se si lascia sfuggire questa occasione difficilmente ritroverà un completo simile.
Alla fine cede, e si compra quel completo. Lo porta dal sarto, lo fa sistemare, e arriva il girono del matrimonio di quella nostra amica.
Quando lo vedo scendere dalla macchina sorrido e gli faccio i complimenti per il completo, e lui si guarda un po’ imbarazzato e mi fa – lo ricordo ancora nonostante siano passati ormai quasi tre anni:
“Oh, ma lo sai che avevi ragione? Per fortuna che mi hai convinto a prenderlo, altrimenti me ne sarei pentito!”
In effetti gli stava proprio bene. Era un completo blu navy con degli scacchi celesti molto grandi e dal tratto sottilissimo, molto discreto eppure allo stesso tempo anche molto personale. Uno di quegli abiti che denotano una forte personalità, e che non passano inosservati perché permettono di acquisire immediatamente più fascino.
Manco a dirlo, fu proprio a quel matrimonio che il mio amico conobbe la sua futura moglie.
Non ricordo bene come andarono le cose quella sera, perché è passato molto tempo. Ricordo benissimo però che il mio amico passò buona parte della serata a parlare e ballare con questa ragazza bionda, che aveva conosciuto quella sera stessa.
All’epoca non mi confessò questo particolare, ma qualche giorno fa, proprio mentre ne parlavamo, lui se ne esce con una frase che mi ha molto sorpreso:
“Non te l’ho mai detto, ma ti devo ringraziare. In parte è proprio merito tuo se mi sposo proprio con Cristina”.
“Cosa?”, chiedo io, sorpreso e incredulo.
Non riesco a capire dove voglia andare a parare con questa frase, quindi gli chiedo spiegazioni. E lui mi racconta che quella sera, dopo aver notato quella ragazza che ballava con le amiche, si decise di offrirle da bere.
Così si avvicinò a lei e si presentò, chiedendole se le andasse di bere qualcosa con lui. Lei gli sorrise, e gli disse:
“Volentieri, anche perché il tuo completo è troppo figo!”
Ovviamente era una frase come un’altra, detta scherzosamente, ma poi mentre iniziarono a conoscersi lei gli disse proprio che l’aveva colpita il completo che lui indossava quella sera, perché denotava personalità e coraggio. Ovviamente avrai capito che questa ragazza è un tipo molto eccentrico, non le piacciono gli uomini tutti uguali, cerca qualcosa di unico e di preciso.
Cercava una personalità unica e inconfondibile, e il mio amico l’aveva colpita proprio grazie a quel completo che – se non fosse stato per me – forse non avrebbe nemmeno acquistato.
Poi è ovvio che loro si innamorarono per altri motivi. È ovvio che, una volta che ebbero modo di conoscersi meglio, a lei sia piaciuto il mio amico per ciò che è – e non per il semplice completo che indossava quando l’ha conosciuto.
Eppure… Chissà, chissà se il mio amico avrebbe avuto la possibilità di conoscerla meglio, se quella sera non avesse fatto colpo su lei grazie al modo in cui era vestito.
Chissà se lei avrebbe accettato di bere qualcosa con lui, se lui si fosse presentato con un paio di jeans e una camicia fuori dai pantaloni, come la metà dei nostri amici quella sera al matrimonio.
Chissà… Forse sì, o forse no… Nessuno può saperlo.
Sta di fatto che ancora oggi il mio amico mi riconosce il merito per come sono andate le cose, e io nemmeno lo sospettavo.
Tutto per merito di un semplice… completo!
Semplice, per farti capire come a volte basti poco per cambiare una vita intera. I dettagli fanno la differenza. E a volte un completo può fare proprio quella differenza.
Ecco perché devi sceglierlo con cura.
Ecco perché non puoi acquistare il primo completo che vedi in vetrina per caso, o fidarti della commessa idiota che per ogni cosa che provi ti dice “bellissimo, ti sta benissimo!”…
Semplicemente NON puoi, se vuoi davvero acquisire più fascino grazie alla tua immagine.
Per scegliere il completo giusto per te, infatti, NON puoi fidarti delle commesse
Bisogna che impari da solo a riconoscerlo… e io voglio aiutarti a farlo.
Come puoi riuscirci?
Credimi, non è difficile. Ti basta iniziare da QUI.
E se questo non dovesse bastare, ti potrei aiutare io stesso personalmente. Ma questa è una cosa che faccio solo per i membri del mio Olimpo dell’Eleganza.
Alla prossima, e che l’eleganza sia con te!
Nicola Serafini
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